Adolescenza: la presenza che nasce dall’ascolto

L’adolescenza è una delle fasi più complesse e trasformative dell’esistenza umana. In questo periodo, che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta, i ragazzi attraversano cambiamenti profondi sul piano fisico, emotivo, ormonale, cognitivo e sociale. È un’età di scoperte, ma anche di incertezze e disorientamento, in cui il bisogno di essere compresi e ascoltati diventa cruciale.

Dal punto di vista psicologico, l’adolescenza è caratterizzata dalla costruzione della propria identità, differenziata da quella degli adulti o dei familiari di riferimento. Ci si interroga sui propri interessi e desideri, sulle proprie caratteristiche e sulla vita che si vorrebbe costruire, immaginando scenari e possibilità. Questo porta spesso a sperimentare emozioni più complesse, talvolta contrastanti, che possono generare confusione, tensioni e comportamenti impulsivi.

In questa fase di vita il cervello (in particolare le aree legate alla regolazione emotiva e al controllo degli impulsi) è ancora in pieno sviluppo. Per questo gli adolescenti appaiono spesso estremi nelle reazioni, ipersensibili ai giudizi e alla ricerca costante di approvazione.

Ascoltare in modo autentico

Sentirsi ascoltati è importante per tutti. Per un adolescente lo è ancora di più perché nell’ascolto trova quella presenza che gli permette di esplorare il proprio mondo interno, di stare con ciò che di sé ancora non conosce, di vivere il cambiamento con curiosità e fiducia. L’ascolto autentico, quello che non giudica, non minimizza e non interrompe, diventa porto sicuro davanti alle tempeste interne.

Ascoltare significa comunicare: “vai bene così come sei, anche se non sai ancora chi sei. Le tue emozioni hanno valore, qualunque esse siano.”

Un adulto (genitore, familiare, insegnante, educatore, etc.) in grado di ascoltare in modo autentico e profondo, contribuisce a:

  • Ridurre il senso di solitudine
    Molti adolescenti si sentono “incompresi” o “invisibili”. Quando trovano qualcuno disposto a incuriosirsi del loro mondo interiore, sperimentano un sollievo che li apre al dialogo.

  • Aiutare nella regolazione emotiva
    Parlare delle proprie emozioni aiuta a riconoscerle e nominarle, primo passo per imparare a gestirle. L’adulto che ascolta davvero può fare da specchio, portare quello che sente in modo pulito per creare quella sintonizzazione che aiuta ad autoregolarsi e a sentirsi in relazione anche nei momenti di difficoltà.

  • Favorire lo sviluppo dell’identità
    L’ascolto non impone direzioni, ma sostiene il processo decisionale e di crescita. Sentendosi accolti, i ragazzi si percepiscono competenti e più sicuri nel prendere decisioni autonome.

  • Prevenire comportamenti a rischio
    I ragazzi che sentono di poter parlare liberamente delle proprie difficoltà sono meno propensi a rifugiarsi in strategie disfunzionali, come isolamento, aggressività o comportamenti autolesivi.

L’ascolto come strumento relazionale

L’ascolto è un atto relazionale che richiede tempo, pazienza e presenza. Non è solo sentire il contenuto delle parole, ma riconoscere l’emozione che le accompagna. Significa:

  • sospendere il giudizio

  • evitare consigli affrettati

  • porre domande aperte

  • essere disponibili emotivamente

  • mostrarsi sinceramente interessati al vissuto dell’altro

Molto spesso non serve “risolvere” il problema: è più utile offrire uno spazio sicuro in cui potersi esprimere senza paura.


Il ruolo degli adulti

Gli adulti non devono essere perfetti, ma autentici. La coerenza tra ciò che si dice e ciò che si fa, la capacità di ammettere errori e la disponibilità emotiva costruiscono una relazione basata sulla fiducia.

Gli adolescenti che si sentono ascoltati e riconosciuti saranno più disposti ad aprirsi, a chiedere aiuto quando serve e a sviluppare una comunicazione sana nelle relazioni future.

Conclusione

Ascoltare non significa solo capire: significa esserci. Ed è proprio questa presenza attenta e rispettosa a fare la differenza nel modo in cui ciascun ragazz* si percepisce e acquisisce familiarità con il proprio mondo interiore.

Ecco perché è così importante che gli adulti imparino ad ascoltare in modo autentico, a osservare i propri blocchi e le proprie difficoltà, a mettersi in gioco con cuore aperto.

Se vuoi iniziare a farlo, insieme ad altri adulti in una situazione simile alla tua, puoi partecipare agli incontri di gruppo Genitori (non) si nasce.

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