Ansia anticipatoria: quando iniziare fa paura

Così come concludere può essere doloroso per alcune persone, anche iniziare qualcosa di nuovo può richiedere tutte le nostre energie e metterci profondamente in crisi.

L’inizio (di un lavoro, un progetto, un percorso di studi o persino una semplice attività quotidiana) è per molti un atto naturale, spesso piacevole. Eppure, per chi sperimenta ansia anticipatoria nella propria vita quotidiana, il momento che precede l’inizio può trasformarsi in un ostacolo enorme, tanto da paralizzare l’azione e alimentare un circolo vizioso di paura ed evitamento.

 

Che cos’è l’ansia anticipatoria

L’ansia anticipatoria è quella sensazione di tensione, intensa preoccupazione o panico che si manifesta prima di un evento o di un’azione. Non riguarda ciò che sta effettivamente accadendo, ma ciò che potrebbe accadere, nel futuro prossimo. È come se la mente iniziasse a proiettare scenari negativi e catastrofici, rendendo il futuro più minaccioso del presente.

 

Alcuni esempi comuni:

-       Non riuscire a dormire la notte prima di un esame o un appuntamento importante.

-       Sentirsi sopraffatti prima di iniziare a parlare in pubblico.

-       Rimandare l’inizio di un progetto per paura di fallire.

-       Somatizzare prima di un incontro.

 

Perché iniziare fa paura

La difficoltà a iniziare non è segno di pigrizia, ma di autoprotezione: il cervello interpreta il nuovo come potenzialmente pericoloso e cerca di tenerci al sicuro. Ci dice che evitando quella situazione saremo salvi.

Solo che non ci dice che l’evitamento rischia di divenire un circolo vizioso e diffondersi a macchia d’olio.

 

Le cause più frequenti per cui iniziamo a evitare situazioni sono:

  • Paura del fallimento: il timore di non essere all’altezza. Se sbagliamo, pensiamo di non valere niente.

  • Perfezionismo: l’idea che tutto debba riuscire perfettamente al primo tentativo e che se non è perfetto, è pessimo (non vediamo le varie sfumature) o noi siamo pessimi.

  • Esperienze pasate negative: ricordi di situazioni simili finite male o in cui ci siamo sentiti incapaci o impotenti.

  • Sovraccarico di aspettative: nostre o degli altri.

In questi casi, l’anticipazione diventa più stressante dell’evento stesso e potremmo essere portati a evitare la situazione.

Invece è importante imparare a trovare degli aiuti, degli accorgimenti che ci facciano sentire un po’ meno scomodi o degli strumenti che ci supportino. È fondamentale che impariamo a metterci comodi anche con l’ansia, non a fare di tutto per evitarla.

 

Strategie per affrontarla

 Non esistono soluzioni universali, ma alcuni accorgimenti possono aiutare a ridurre l’ansia anticipatoria e rendere l’inizio meno spaventoso:

  • Suddividere il compito in piccoli passi: invece di pensare all’intero obiettivo, possiamo concentrarci solo sul primo, minuscolo passo. Iniziare diventa più gestibile.

  • Accettare l’imperfezione: nella vita reale la perfezione non esiste. Ma dagli sbagli e dalle inesattezze possiamo imparare a fare meglio.

  • Radicarsi nel presente: respirare profondamente, meditare con costanza o svolgere semplici rituali quotidiani, sono fattori che possono riportare l’attenzione al qui e ora, invece che al “cosa succederà se…”.

  • Ridefinire la paura: la paura non è solo un ostacolo, ma anche un segnale che ciò che stiamo per fare è importante per noi, che ci teniamo.

  • Cercare supporto: parlare con un amico, un familiare o un professionista può ridurre il peso dell’ansia e mostrare nuove prospettive.

Iniziare, nonostante la paura

L’ansia anticipatoria non si elimina con un singolo gesto, ma può essere addomesticata. Ogni volta che riesco a fare il primo passo, anche piccolo, dimostro a me stessa che la paura non è insormontabile.

In fondo, la vera svolta non è eliminare la paura, ma imparare a muoversi insieme a lei.

 

Se soffri di ansia o qualcuno a te caro ne soffre, non giudicarti e non giudicarl*, piuttosto prendi in mano la situazione e cerca un aiuto concreto, è una difficoltà che si può superare!

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