Ritorno a scuola: ansia condivisa tra genitori e adolescenti
Il rientro a scuola può essere un periodo carico di emozioni: speranza, entusiasmo e… ansia. Non solo i ragazzi, ma anche molti genitori sperimentano preoccupazione, non per incapacità, ma per un forte desiderio di sostenere i figli nel miglior modo possibile e l’incertezza di non riuscire a farlo.
L’ansia da rientro può manifestarsi nei ragazzi con mal di pancia, nausea, insonnia, irritabilità, ritiro. Al contempo, anche i genitori possono sentirsi sopraffatti dalle aspettative, soprattutto in un contesto dove la genitorialità è costantemente giudicata anche in base ai risultati dei figli.
Come affrontare l’ansia: qualche strategia
1. Ascolto autentico e dialogo sincero
Lascia la possibilità, senza forzare, a tu* figli* di raccontare le sue paure, senza giudicarle o tentare di rassicurarl*. L’ascolto autentico è di per sè una cura, perché permette all’altra persona di vivere le emozioni che sta sperimentando, senza doverle reprimere, spiegare o avere soluzioni immediate.
Potresti provare a condividere le tue esperienze adolescenziali: un “ricordo che anch’io mi sentivo…”, detto con empatia, può rassicurare e normalizzare le emozioni, ma solo se è sincero.
2. Ritmi e routine chiari
Abituarsi gradualmente agli orari della scuola, anticipando di qualche giorno gli orari del risveglio e i momenti quotidiani (colazione, uscita, studio) favorisce un passaggio meno brusco.
Magari la sera potete fare qualcosa che stemperi un po’ la tensione, come guardare un film leggero o andare a mangiare un gelato, come momento condiviso durante il quale stare insieme, anche con l’ansia.
3. Antidoti per l’ansia
Due ingredienti fondamentali per poter tollerare e gestire le situazioni che generano ansia sono la curiosità e la fiducia. Prova a metterli tu, puoi fare qualche (con un adolescente sempre poche!) domanda su cosa sta vivendo, cosa vorrebbe trovare e cosa no… e coltivare in te la fiducia che tutto andrà per il meglio e che saprà gestire la situazione.
4. Tecniche di rilassamento semplici e utili
Esercizi di respirazione profonda, la respirazione quadrata (inspiro contando 4, trattengo contando 4, espiro4, trattengo 4), semplici esercizi corporei di scarico delle tensioni muscolari, possono essere praticati con facilità per calmare corpo e mente. Per tu* figli*, ma anche per te!
5. Occhio alle parole!
Frasi come “Andrà tutto bene”, “Non c’è nulla di cui preoccuparsi”, rischiano di minimizzare il vissuto del ragazz*, che non si sentirà compres*. È più utile dire “Capisco che sia difficile”, “Mi dispiace che ti senti così”, questo aiuta a far sentire accolti nelle proprie emozioni, legittimandole.
6. Equilibrio tra protezione e autonomia
L’adolescenza richiede un delicato equilibrio: essere presenti, ma senza forzare; dare regole, ma lasciare spazio alle scelte; essere interessati, ma non invadenti.
Queste strategie sembrano facili da mettere in atto, ma non sempre lo sono. In diverse situazioni entrano in gioco i nostri sentimenti di adulti, le paure che portano ad anticipare risposte, a controllare, a distaccarci. Sono aspetti sottili della relazione ma fondamentali.
Per questo alla base di tutto abbiamo bisogno di coltivare la consapevolezza delle nostre reazioni e dei nostri vissuti.
Mi trovo spesso a lavorare con i genitori, oltre che coi figli, e capisco che in quest’epoca possa essere molto angosciante seguire l’adolescenza di un figli*, forse più che in passato.
Siamo disorientati come adulti di fronte alle notizie che ci arrivano dai giornali e che si diffondo e amplificano sui social, e rischiamo di perdere contatto con i ragazzi perché siamo invasi da paure di qualcosa di più grande e astratto.
Oppure siamo schiavi del giudizio degli altri, come se il figl* fosse una nostra parte e tramite lui/lei dovessimo dimostrare al mondo il nostro valore.
Negli ultimi mesi ho creato i gruppi anche per genitori di adolescenti, non tanto per avere strategie di azione, quanto per poter elaborare le fatiche e le resistenze che la genitorialitá in questa fase spesso comporta (se ti interessa saperne di più puoi scrivermi).
Quando chiedere aiuto a un professionista
In alcuni casi, l’ansia non è solo stress passeggero, ma un segnale clinico. Disturbi come la fobia scolastica, gli attacchi di panico, la depressione, possono richiedere un supporto psicologico o psicoterapeutico.
Conclusione
Il ritorno a scuola non è solo un appuntamento scolastico: è una tappa di crescita, per adolescenti e genitori. Ascolto, routine, empatia e flessibilità sono le chiavi per trasformare l’ansia in una palestra di fiducia condivisa.
Portare consapevolezza a questo passaggio è utile per renderlo un momento condiviso di evoluzione e cambiamento, invece che un campo di battaglia in cui l’ansia cresce.
Se hai un figlio adolescente di età compresa tra i 14 e i 18 anni e vuoi che non viva in solitudine questo e altri momenti cruciali della crescita, sappi che da qualche anno organizzo dei percorsi di gruppo per adolescenti, in cui poter affrontare sofferenze, paure, temi critici, tabù e solitudine insieme ad altri coetanei, costruendo gradualmente senso di appartenenza e competenze emotive-relazionali, utili per tutta la vita.

